Con la recente Legge n. 166 del 19/08/2016 (in vigore dal prossimo 14 settembre), approvata in Senato lo scorso 2 agosto e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 202 del 30/08/2016, l’Italia si è dotata di un sistema di incentivi e semplificazioni procedurali affinché le eccedenze alimentari (si pensi alle tonnellate di cibo prodotte a livello mondiale che ogni anno vengono gettate e con cui si potrebbe sopperire alle esigenze di tanti bisognosi) possano diventare una risorsa da redistribuire.
La produzione degli alimenti ha un impatto ambientale sensibile, la cui riduzione dipende anche dalla capacità di non sprecare il cibo in eccesso e riutilizzarlo per scopi di utilità sociale. Per questo, la nuova legge ha l’obiettivo di:
- a) favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari a fini di solidarietà sociale, destinandole in via prioritaria all’utilizzo umano;
- b) favorire il recupero e la donazione di prodotti farmaceutici e di altri prodotti a fini di solidarietà sociale;
- c) contribuire alla limitazione degli impatti negativi sull’ambiente e sulle risorse naturali mediante azioni volte a ridurre la produzione di rifiuti e a promuovere il riuso e il riciclo al fine di estendere il ciclo di vita dei prodotti.
Le azioni previste vanno da attività di promozione della donazione gratuita delle eccedenze alimentari (e di articoli e accessori di abbigliamento usato) ad azioni volte a ridurre lo spreco alimentare nella somministrazione degli alimenti; dalla donazione di medicinali non utilizzati alle Onlus a campagne informative per incentivare la riduzione degli sprechi alimentari (anche attraverso la promozione di pratiche virtuose nell’attività della ristorazione che permettano ai clienti l’asporto dei propri avanzi di cibo); da campagne informative mediatiche alla riduzione della TARI delle utenze non domestiche (attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere) che producono o distribuiscono beni alimentari e che, a titolo gratuito cedono – direttamente o indirettamente – questi beni alimentari alle persone in condizione di bisogno o per l’alimentazione animale (a seconda del coefficiente di riduzione della tariffa decisa dal comune, in base alla quantità certificata di beni che viene donata).
Grazie a questa legge, i cittadini potranno così essere incentivati ad adottare delle pratiche eco-sostenibili cominciando dalle proprie abitudini alimentari e dalla tavola, imparando a razionalizzare le risorse e a riscoprire l’importanza di allungare il ciclo di vita anche dei cibi. Allo stesso modo, chi produce beni alimentari per professione, potrà usufruire di un sistema di incentivi e di semplificazione per ridurre al minimo la produzione di sprechi.
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